Il progetto “Fata” è nato con l’obiettivo di tracciare le buone pratiche da tenere nel settore pubblico e privato per arginare i crimini digitali di sempre più soggetti dediti alle frodi finanziarie e informatiche.
Il report presentato il 20 aprile rappresenta una rassegna di casi di studio, documenti giudiziari, report e interviste, a livello italiano e internazionale, a operatori postali e di logistica, aziende e titolari di diritti di proprietà intellettuale.
Gli esperti del “Fata” hanno sottolineato nel loro studio come i numeri delle truffe digitali siano cresciuti in relazione ai volumi del commercio online.
“Siamo lieti di aver preso parte a questo studio – ha dichiarato Ernesto Savona, Ceo di Crime&tech – nonostante la sua rilevanza, la contraffazione online è un fenomeno ancora poco conosciuto che richiede una strategia di contrasto specifica. La ricerca accademica può contribuire significativamente alla lotta alla contraffazione, integrando l’esperienza e le soluzioni innovative degli attori pubblici e privati”.
“Per affrontare efficacemente un fenomeno in continua evoluzione come la contraffazione, il progetto Fata costituisce un importante punto di partenza. È fondamentale mettere a fattor comune competenze trasversali per affrontare le sfide del presente e del futuro”, ha aggiunto il Prefetto Vittorio Rizzi, direttore centrale della Polizia Criminale.